“Le parole hanno il potere di distruggere e creare. Quando le parole sono sincere e gentili possono cambiare il mondo….e noi stessi !” Buddha
Ripartiamo con L’alfabeto della mente …. in versione anno 2022.
Oggi, di un anno fà, è una data che resterà impressa nella mia mente e nella memoria in modo indelebile. Il 21 gennaio 2021 (oltre ad essere nata una bellissima nipotina….per fortuna la vita va sempre avanti 🙂 sono risutata positiva al Covid, a seguito di un incontro qualche giorno prima con mio fratello, operatore sanitario tra i primi ad essere vaccinato. Ci siamo incontrati per accudire mio papà, a quel tempo malato teminale.
Nel mio nucleo familiare ero positiva solo io, quindi ero isolata, lontana dalla mia bimba, dagli affetti più cari, con un papà malato distante, impaurita come non mai, e con gran sensi di colpa che risuonvano dentro di me e si acuivano ogni volta che qualcuno mi chiedeva ” Ma come hai fatto?”.
Oggi abbiamo chiarezza che non vi è colpa in un contagio, che si può prendere ovunque e che i vaccini in un modo o nell’altro attenuano i sintomi. L’anno scorso non sapevamo nulla.
Sapevamo una cosa sola, che avevamo paura .
Io non so come ho fatto a sopravvivere al trauma dell’isolamento e della perdita di una persona cara non potendogli stare vicina, so che in quei giorni nella mia testa è nato l’Alfabeto dell Mente. Ed è per questo che ripartiamo oggi nuovamente.
In quei giorni avevo un’altissima funzionalità che mi ha consentito di investire la forza e la profondità del dolore in atti di gentilezza e in attività che mi davano energia e mi dissociavano dalla realtà. Per molti ero forte, coraggiosa, un mito ….niente affatto…, allenavo attraverso tecniche specifiche la mia mente a dissociarsi dal dolore, dalla critica degli altri, dalle pressioni inutili.
Quando vivi una trauma TI RICORDI CHE “MEMENTO MORI” E VUOI VIVERE BENE!
L’Alfabeto della Mente è nata a Gennaio 2021 come rubrica, poi è diventato un blog con un sito e mi ha accompagnato per i mesi scorsi.
Ci sono mille psicologi che scrivono bene o meglio ma quelloche voluto creare io, è uno spazio gratuito dedicato ad alfabetizzare e allenare ogni persona sui processi che guidano mente e corpo. A cosa serve?
Come mai ho scelto questo nome per la Mia prima rubrica ? In fondo cos’è un Alfabeto se non una raccolta di lettere ! Cosa sono le lettere se un insieme di segni grafici che possono produrre delle parole!
Come studiato nella Comunicazione non violenta LE PAROLE POSSONO ESSERE FINESTRE OPPURE MURI, ci imprigionano o ci danno la libertà.
Quando parliamo e quando ascoltiamo, le parole possono far trasparire luci ed ombre, creare muri in incomunicabilità che si imprimono nella mente, nei pensieri, che generano emozioni, fanno scattare trigger e di conseguenza plasmano i nostri comportamenti.
Scegliere una PAROLA GUIDA significa scegliere UN’ANCORA che nella mutevolezza di questo periodo raccolga emozioni, pensieri e comportamenti che per un periodo di quest’anno nuovo possano guidarci.
LA PAROLA GUIDA CI PARLA.
Il parlare con sè stessi è defnito dagli psicologi il Self-Talk. La ricerca ha dimostrato come questo fenomeno sia in grado di influenzare il comportamento e la cognizione.
Esistono due tipi di Self-Talk:
– Self-Talk didattico: le persone parlano a se stesse riguardo a un determinato compito, obiettivo o altro
– Self-Talk motivazionale: le persone parlano a se stesse per auto-motivarsi: “Posso fare questo”. Motivare se stessi ad alta funziona come voce esterna.
In ambito sportivo il Self – talk aiuta la motivazione e concetrazione attentiva ed è una delle teniche magiormente usate per l agestione dell’ansia da performance.
Una ricerca pubblicata da Procedia — Social and Behavioral Sciences ha studiato gli effetti sia del Self-Talk didattico che del Self-Talk motivazionale nello sport e nel nel basketball. E’ stato trovato che gli studenti passano la palla più velocemente mentre giocano a basket quando motivavano se stessi attraverso il Self-Talk.
Il linguaggio e le parole plasmano i significati e le nostre memorie semantiche ed eposidoche, agisocno sull’inconscio, sul pensiero e, a catena, sugli stati d’animo, sulle azioni e quindi sui risultati, sia in positivo che in negativo.
Frasi o immagini positive possono infatti aiutare a ottimizzare una prestazione, a concentrarsi maggiormente, a migliorare la percezione che si ha di se stessi. Viceversa, se i nostri dialoghi interni sono troppo critici, negativi o pessimisti possono avere un effetto depressivo o peggio cadere nel fenomeno della profezia che si autoavvera. Banalizzando, se mi alzo mattino e al primo inconveniente penso “sarà una giornata terribile” le probabilità che vada proprio così sono particolarmente alte.
Il dialogo interno affiora quindi automaticamente in ciascuno di noi, ma possiamo allenarlo per ottenere sempre migliori risultati nella vita.
Si parla di Self Talk per indicare la tecnica basata sul dialogo interiore che viene strutturato e gestito consapevolmente per essere utilizzato in modo efficace.
L’obiettivo del Self Talk è quello di sviluppare l’autoinduzione dello stato emotivo desiderato: autocontrollo, attenzione, concentrazione, energia, autostima, carico motivazionale positivo, gestione ottimale delle proprie risorse.
ECCO PERCHE’ TROVO CHE ABBIA SENSO SEGLIERE PAROLE GUIDA E NON OBIETTIVI
Sono due anni in cui la maggior parte delle persone si è adeguata al continuo mutare di condizioni di movimento, di lavoro familiari, personali e di salute. Vi ho parlato dell’importanza della scelta di un OBIETTIVO SOSTENIBILE ed oggi trovo sostenibile scegliere una parola amica che sia il mio motto, il mantra che mi accompagna per un periodo.
Nelle tecniche di Self tak , iL dialogo interiore può essere rafforzato, scrivendo la frase che
CI MOTIVA e CI GUIDA
La parola guida può essere qualcosa che vi accompagna per un periodo dell’anno può essere cambiata ma soprattutto deve essere qualcosa che implichi e che guidi il vostro cuore a fare delle scelte quotidiane.
ECCO COME FARE
LA MIA PAROLA GUIDA PER ALMENO I PROSSIMI 5 MESI
successo – divertimento – abbastanza
Successo: faccio succedere quello che preferisco quello che è il mio cuore sente che è giusto per me che mi provoca leggerezza, divertimento e piacere non faccio succedere quello che desiderano gli altri o ciò che non mi provoca paicere.
Divertimento: decido che nelle attività che faccio voglio metterci qcs che mi diverte, metto la muscia per fare le pulizie, vado in bici al lavoro, mi diverto ad ascoltare le birbate di mia figlia….divertirti significa per me mettere da parte l’autocritica.
Abbastanza: io sono abbastanza, non devo per forza eccellere, essere in tempo, affrettarmi, decido il mio tempo, quando e come far succedere ciò che desidero.