Cosa è la Felicità? Artistotele rispondeva “la felicità è il risultato di un cammino ben compiuto dell’anima, la vera felicità è sufficiente a sé stessa ed è indipendente da qualsiasi altro bene”, aggiungeva che “un criterio per riconoscere se siamo felici è esserlo costantemente. Se siamo fondamentalmente felici, seppur accadono disgrazie e situazioni spiacevoli, queste non intaccheranno la nostra felicità”.
Non vi nascondo che a me capita di sentirmi profondamente felice per quello che sono, per la vita che ho scelto nonostante non stia vivendo un periodo sereno. Come ‘è possibile?
Vi ricordate tutte le riflessioni fatte fin qui nella RUBRICA L’ALFABETO DELLA MENTE?, ecco, sono LE MIE FONTI DELLA FELICITA’.
avere un ADATTAMENTO ANTIFRAGILE mi fa sentire IN STATO DI CONTINUA EVOLUZIONE
seguire I MIEI BISOGNI anche se non per intero, mi fa mantiene in EQUILIBRIO, so che faccio IL MEGLIO CHE POSSO CON LE RISORSE CHE HO
allineare CORPO E MENTE verso OBIETTIVI SOSTENIBILI mi fa sentire EFFICACE e non FRUSTRATA
gestire gli ERRORI, anche i peggiori, CON UNA LOGICA DI APPRENDIMENTO calma il mio senso di colpa e vergogna. Le mie fonti allineano la mia IDEA DI FELICITA’ ALLA VERA FELICITA’ TERRENA, a quello CHE VOGLIO e quindi MI SENTO PROFONDAMENTE FELICE NONOSTANTE NON VADA TUTTO BENE .
Il Dalai Lama ha dedicato un libro su questo tema dal titolo “L’arte della felicità” (SE NON LO HAI LETTO, FALLO!) insieme allo Psicoterapeuta H. Cutler racconta come la Felicità sia una meta raggiungibile e coltivabile ogni giorno allenando la mente, fornendo come strumento una semplice domanda da porsi ogni qual volta ci si trova di fronte ad una decisione ” mi darà la felicità o piacere?”
Questa domanda è un prezioso strumento, puo’ aiutare a gestire tutti i settori della vita, ci consente infatti di osservare le cose con un’ottica nuova.
Se affronteremo le decisioni e le scelte quotidiane con quella domanda in mente, sposteremo il fulcro dall’attenzione da ciò che neghiamo a noi stessi a ciò che cerchiamo, una felicità stabile e durevole. La felicità da PERSEGUIRE è quella che resta nonostante gli alti e bassi della vita e le normali oscillazioni dell’umore, se adotteremo tale strategia sarà più semplice fare la scelta giusta o accettare di fare quella meno idonea ma con la consapevolezza di saperlo.
Talvolta la FELICITA’ E’ INTRAPPOLATA …T. D’Ansembourg, nel suo libro “Più felici di cosi si può…” ha individuato i processi mentali delle trappole dell’antifelicità, ha analizzato il loro funzionamento e ha scoperto come si manifestano quotidianamente nelle nostre abitudini di vita e nei nostri pensieri.
Ecco qui un elenco di trappole dell’infelicità in cui si cade.
Trappola numero 1: abbiamo imparato a fare piuttosto che a essere, quante volte sentiamo una persona presentarsi dicendo il lavora che fa, piuttosto chi è? Quanto volte abbiamo sentito dire “ti voglio bene se fai i compiti!”, l’insicurezza affettiva va di pari passo con l’obbligo di fare, di dimostrare di produrre.
SEI SICURO DI ESSERE AMATA O AMARE A PRESCINDERE DA COSA PRODUCI?
Trappola numero 2: non abbiamo riposto la nostra fiducia e la nostra sicurezza in noi stessi ma nello sguardo dell’altro. Abbiamo lasciato che molti nostri atteggiamenti fossero appiattiti dalla paura di essere giudicati, criticati e rifiutati.
QUANTO TI SENTI EFFICACE IN QUELLO CHE FAI A PRESCINDERE DAL GIUDIZIO?
Trappola numero 3: abbiamo imparato che la diversità era minacciosa. Quanti si sono sin da bambini sentiti liberi di essere diversi dal gruppo! Chi ha potuto esprimere idee libere a scuola, ai propri insegnanti, ai propri genitori? Parlare ed essere ascoltati su punti di vista, sentimenti diversi, crea unione ma in generale ci è stato negato di apprenderlo.
QUANTO LA DIVERSITA’ TI SPAVENTA?
Trappola numero 4: non abbiamo imparato né a dire né a sentirci dire NO. Quante volte non riusciamo a dire un No e ci troviamo in situazioni non di nostro gradimento! Ci siamo abituati a credere che per essere amati per ciò che facevamo e non per quello che eravamo occorreva di SI. Quindi non abbiamo imparato a dire No con disinvoltura e senza aggressività, né tantomeno a sentirci dire NO senza pensare di essere in difetto o non apprezzati.
TI SENTI LIBERO DI ESPRIMERTI, SENZA PENSARE DI FERIRE, DI SENTIRTI MENO AMATO?
Trappola numero 5: non abbiamo imparato a vivere bene i nostri sentimenti, né tantomeno ad utilizzarli in modo soddisfacente, quante volte reprimiamo la rabbia o la sfoghiamo con chi non ne è responsabile?!
LE EMOZIONI GUIDANO OGNI ATTIMO DELLA NOSTRA VITA, GESTIRLE E NON REPRIMERLE AIUTA A NON CREARE STATI ANSIONI, DI RABBIA, DI FRUSTRAZIONE, DI MALESSERE, DI INFELCITA’. La felicità non è il frutto di una riflessione o un semplice sentimento ma un lavoro, un allenamento che continua tutta la vita. Ci si allena alla felicità. Essere felice è legato alla volontà di esserlo, non possiamo essere felici se non lo vogliamo, se non ricerchiamo ambiti di felicità seppure non manchino ragioni per non esserlo o per avere la scusa di non esserlo. NON ESISTE UNA RICETTA UNIVERSALE DI FELICITA’ essere felici è una scelta autodeterminata e consapevole per le quali è utile attingere forza e risorse dalle fonti della felicità. QUALI SONO LE TUE FONTI DI FELICITA’?
Se non sai rispondere aiutati con gli esercizi proposti qui: ANTIFRAGILITA' - BISOGNI
Non vi nascondo che a me capita di sentirmi profondamente felice per quello che sono, per la vita che ho scelto nonostante non stia vivendo un periodo sereno. Come ‘è possibile?
Vi ricordate tutte le riflessioni fatte fin qui nella RUBRICA L’ALFABETO DELLA MENTE?, ecco, sono LE MIE FONTI DELLA FELICITA’.
avere un ADATTAMENTO ANTIFRAGILE mi fa sentire IN STATO DI CONTINUA EVOLUZIONE
seguire I MIEI BISOGNI anche se non per intero, mi fa mantiene in EQUILIBRIO, so che faccio IL MEGLIO CHE POSSO CON LE RISORSE CHE HO
allineare CORPO E MENTE verso OBIETTIVI SOSTENIBILI mi fa sentire EFFICACE e non FRUSTRATA
gestire gli ERRORI, anche i peggiori, CON UNA LOGICA DI APPRENDIMENTO calma il mio senso di colpa e vergogna. Le mie fonti allineano la mia IDEA DI FELICITA’ ALLA VERA FELICITA’ TERRENA, a quello CHE VOGLIO e quindi MI SENTO PROFONDAMENTE FELICE NONOSTANTE NON VADA TUTTO BENE .
Il Dalai Lama ha dedicato un libro su questo tema dal titolo “L’arte della felicità” (SE NON LO HAI LETTO, FALLO!) insieme allo Psicoterapeuta H. Cutler racconta come la Felicità sia una meta raggiungibile e coltivabile ogni giorno allenando la mente, fornendo come strumento una semplice domanda da porsi ogni qual volta ci si trova di fronte ad una decisione ” mi darà la felicità o piacere?”
Questa domanda è un prezioso strumento, puo’ aiutare a gestire tutti i settori della vita, ci consente infatti di osservare le cose con un’ottica nuova.
Se affronteremo le decisioni e le scelte quotidiane con quella domanda in mente, sposteremo il fulcro dall’attenzione da ciò che neghiamo a noi stessi a ciò che cerchiamo, una felicità stabile e durevole. La felicità da PERSEGUIRE è quella che resta nonostante gli alti e bassi della vita e le normali oscillazioni dell’umore, se adotteremo tale strategia sarà più semplice fare la scelta giusta o accettare di fare quella meno idonea ma con la consapevolezza di saperlo.
Talvolta la FELICITA’ E’ INTRAPPOLATA …T. D’Ansembourg, nel suo libro “Più felici di cosi si può…” ha individuato i processi mentali delle trappole dell’antifelicità, ha analizzato il loro funzionamento e ha scoperto come si manifestano quotidianamente nelle nostre abitudini di vita e nei nostri pensieri.
Ecco qui un elenco di trappole dell’infelicità in cui si cade.
Trappola numero 1: abbiamo imparato a fare piuttosto che a essere, quante volte sentiamo una persona presentarsi dicendo il lavora che fa, piuttosto chi è? Quanto volte abbiamo sentito dire “ti voglio bene se fai i compiti!”, l’insicurezza affettiva va di pari passo con l’obbligo di fare, di dimostrare di produrre.
SEI SICURO DI ESSERE AMATA O AMARE A PRESCINDERE DA COSA PRODUCI?
Trappola numero 2: non abbiamo riposto la nostra fiducia e la nostra sicurezza in noi stessi ma nello sguardo dell’altro. Abbiamo lasciato che molti nostri atteggiamenti fossero appiattiti dalla paura di essere giudicati, criticati e rifiutati.
QUANTO TI SENTI EFFICACE IN QUELLO CHE FAI A PRESCINDERE DAL GIUDIZIO?
Trappola numero 3: abbiamo imparato che la diversità era minacciosa. Quanti si sono sin da bambini sentiti liberi di essere diversi dal gruppo! Chi ha potuto esprimere idee libere a scuola, ai propri insegnanti, ai propri genitori? Parlare ed essere ascoltati su punti di vista, sentimenti diversi, crea unione ma in generale ci è stato negato di apprenderlo.
QUANTO LA DIVERSITA’ TI SPAVENTA?
Trappola numero 4: non abbiamo imparato né a dire né a sentirci dire NO. Quante volte non riusciamo a dire un No e ci troviamo in situazioni non di nostro gradimento! Ci siamo abituati a credere che per essere amati per ciò che facevamo e non per quello che eravamo occorreva di SI. Quindi non abbiamo imparato a dire No con disinvoltura e senza aggressività, né tantomeno a sentirci dire NO senza pensare di essere in difetto o non apprezzati.
TI SENTI LIBERO DI ESPRIMERTI, SENZA PENSARE DI FERIRE, DI SENTIRTI MENO AMATO?
Trappola numero 5: non abbiamo imparato a vivere bene i nostri sentimenti, né tantomeno ad utilizzarli in modo soddisfacente, quante volte reprimiamo la rabbia o la sfoghiamo con chi non ne è responsabile?!
LE EMOZIONI GUIDANO OGNI ATTIMO DELLA NOSTRA VITA, GESTIRLE E NON REPRIMERLE AIUTA A NON CREARE STATI ANSIONI, DI RABBIA, DI FRUSTRAZIONE, DI MALESSERE, DI INFELCITA’. La felicità non è il frutto di una riflessione o un semplice sentimento ma un lavoro, un allenamento che continua tutta la vita. Ci si allena alla felicità. Essere felice è legato alla volontà di esserlo, non possiamo essere felici se non lo vogliamo, se non ricerchiamo ambiti di felicità seppure non manchino ragioni per non esserlo o per avere la scusa di non esserlo. NON ESISTE UNA RICETTA UNIVERSALE DI FELICITA’ essere felici è una scelta autodeterminata e consapevole per le quali è utile attingere forza e risorse dalle fonti della felicità. QUALI SONO LE TUE FONTI DI FELICITA’?
Se non sai rispondere aiutati con gli esercizi proposti qui: ANTIFRAGILITA' - BISOGNI