
“Chi non ha mai commesso un errore non ha mai provato nulla di nuovo.” Albert Einstein.
Quanto è impossibile e talvolta complesso non collegare l’errore al senso di colpa, di vergogna e di fallimento, pero!”:
Saper gestire l’errore “dovrebbe” diventare una dimensione propulsiva per creare qualcosa di innovativo e inaspettato, una parte del processo di crescita.
Concedersi la possibilità di sbagliare “dovrebbe” attivare una modalità creativa che ci può condurre ad innovazioni addirittura più efficaci di ciò che avremmo creduto. Eppure l’errore mette in crisi. La parola “crisi” deriva dal greco “krisis” ossia “separazione, scioglimento”, ma anche “interpretazione, giudizio, decisione, esito, risoluzione”. Cosa significa quindi concretamente interpretare l’errore? Apprendere attraverso l’errore, acquisire nuova conoscenza, nuove risoluzioni. PRIMO PASSO: GESTISCI IL POTERE DEL CONTROLLO
Il famoso LOCUS OF CONTROLLO (luogo attraverso cui si esercita il controllo) è l’idea che l’individuo ha di controllare fatti, eventi, emozioni sia interni che esterni a lui. Gli effetti che causa il locus of control sulla vita sono molto limitanti: - chi presenta un locus of control INTERNO è certo di possedere competenze altamente specifiche che lo rende in grado di raggiungere standard molto elevati, crede che ogni azione abbia delle conseguenze e per per modificare gli esiti, è necessario un controllo rigoroso; pensa di poter raggiungere gli obiettivi prefissati; punta a sforzo e fatica per CONTROLLARE TUTTO. >>> Se sbaglia LA COLPA E’ SOLO SUA, si sente incapace, NON SI METTE NELLA CONDIZIONE DI APPRENDERE NULLA. - chi presenta un locus of control ESTERNO, invece, ritiene che le conseguenze di alcune azioni siano dovute a circostanze esterne, pensa che le cose che accadono nella vita siano fuori dal suo controllo e che le azioni messe in atto siano solo il risultato di fattori non gestibili; parla di destino e fortuna; tende a dare la colpa al destino. >>>Se sbaglia LA COLPA E’ DEL DESTINO, DEGLI ALTRI, DEL MONDO DELLA SOCIETA’, è vittima INCAPACE DI MIGLIORARE. SECONDO PASSO: TRASFORMA L’ERRORE
Trasformando gli errori in capitale/potenziale concreto, riconoscendo gli errori si possono migliorare le proprie prestazioni. Spesso le storie di fallimenti di progetti che non sono andati come ci si aspettava o sperava, sono intrise di rabbia, frustrazione, tristezza e risentimento. Questo perché si visualizza nella mente l’aspettativa disattesa piuttosto che il modo per migliorare la prestazione. Solo riconoscendo le aree di criticità si raggiungono prestazioni in crescita. TERZO PASSO: RICONOSCERE ERRORI DI INNOVAZIONE O ESECUZIONE
La Harvard Business Review ha dedicato diversi articoli alla metodologia del Learning by failure, un articolo del 2011 scritto da A. C. Edmondson, sostiene che non tutti gli errori si creano nella stessa maniera e possono avere lo stesso valore. Una comprensione profonda e sofisticata dei contesti del fallimento aiuterà ad evitare il gioco della colpa che si insinua su chi ha commesso l’errore ma soprattutto genererà una strategia efficace per imparare. Possiamo parlare di errori di innovazione e di esecuzione. I primi volendo sono più accettabili fanno parte del processo di novità di sperimentazione, i secondi sono quelli che facciamo nella routine. Prova ora a considerare l’errore come un’informazione, decodificandolo e contestualizzando attraverso la tabella che ti propongo. Ricordati di fare errori sempre nuovi, vuole dire che stai imparando sempre nuove cose; se qualcuno intorno a te tende a farti notare solo gli errori, soprattutto di routine, senza offriti aiuto, ti osserva in modo limitato e limita la tua possibilità di apprendere e conoscere.
Quanto è impossibile e talvolta complesso non collegare l’errore al senso di colpa, di vergogna e di fallimento, pero!”:
Saper gestire l’errore “dovrebbe” diventare una dimensione propulsiva per creare qualcosa di innovativo e inaspettato, una parte del processo di crescita.
Concedersi la possibilità di sbagliare “dovrebbe” attivare una modalità creativa che ci può condurre ad innovazioni addirittura più efficaci di ciò che avremmo creduto. Eppure l’errore mette in crisi. La parola “crisi” deriva dal greco “krisis” ossia “separazione, scioglimento”, ma anche “interpretazione, giudizio, decisione, esito, risoluzione”. Cosa significa quindi concretamente interpretare l’errore? Apprendere attraverso l’errore, acquisire nuova conoscenza, nuove risoluzioni. PRIMO PASSO: GESTISCI IL POTERE DEL CONTROLLO
Il famoso LOCUS OF CONTROLLO (luogo attraverso cui si esercita il controllo) è l’idea che l’individuo ha di controllare fatti, eventi, emozioni sia interni che esterni a lui. Gli effetti che causa il locus of control sulla vita sono molto limitanti: - chi presenta un locus of control INTERNO è certo di possedere competenze altamente specifiche che lo rende in grado di raggiungere standard molto elevati, crede che ogni azione abbia delle conseguenze e per per modificare gli esiti, è necessario un controllo rigoroso; pensa di poter raggiungere gli obiettivi prefissati; punta a sforzo e fatica per CONTROLLARE TUTTO. >>> Se sbaglia LA COLPA E’ SOLO SUA, si sente incapace, NON SI METTE NELLA CONDIZIONE DI APPRENDERE NULLA. - chi presenta un locus of control ESTERNO, invece, ritiene che le conseguenze di alcune azioni siano dovute a circostanze esterne, pensa che le cose che accadono nella vita siano fuori dal suo controllo e che le azioni messe in atto siano solo il risultato di fattori non gestibili; parla di destino e fortuna; tende a dare la colpa al destino. >>>Se sbaglia LA COLPA E’ DEL DESTINO, DEGLI ALTRI, DEL MONDO DELLA SOCIETA’, è vittima INCAPACE DI MIGLIORARE. SECONDO PASSO: TRASFORMA L’ERRORE
Trasformando gli errori in capitale/potenziale concreto, riconoscendo gli errori si possono migliorare le proprie prestazioni. Spesso le storie di fallimenti di progetti che non sono andati come ci si aspettava o sperava, sono intrise di rabbia, frustrazione, tristezza e risentimento. Questo perché si visualizza nella mente l’aspettativa disattesa piuttosto che il modo per migliorare la prestazione. Solo riconoscendo le aree di criticità si raggiungono prestazioni in crescita. TERZO PASSO: RICONOSCERE ERRORI DI INNOVAZIONE O ESECUZIONE
La Harvard Business Review ha dedicato diversi articoli alla metodologia del Learning by failure, un articolo del 2011 scritto da A. C. Edmondson, sostiene che non tutti gli errori si creano nella stessa maniera e possono avere lo stesso valore. Una comprensione profonda e sofisticata dei contesti del fallimento aiuterà ad evitare il gioco della colpa che si insinua su chi ha commesso l’errore ma soprattutto genererà una strategia efficace per imparare. Possiamo parlare di errori di innovazione e di esecuzione. I primi volendo sono più accettabili fanno parte del processo di novità di sperimentazione, i secondi sono quelli che facciamo nella routine. Prova ora a considerare l’errore come un’informazione, decodificandolo e contestualizzando attraverso la tabella che ti propongo. Ricordati di fare errori sempre nuovi, vuole dire che stai imparando sempre nuove cose; se qualcuno intorno a te tende a farti notare solo gli errori, soprattutto di routine, senza offriti aiuto, ti osserva in modo limitato e limita la tua possibilità di apprendere e conoscere.